Genova - «Fermi tutti. Io quella pratica non la firmo». Era tutto già pronto e annunciato. «Installeremo i “salsicciotti” sui guard-rail della Sopraelevata, e lo faremo durante il periodo di chiusura della Aldo Moro per l’asfaltatura», dissero gli assessori Pasquale Ottonello (Manutenzioni) e Simone Farello (Traffico). Detto fatto? No, per ora è tutto rimandato. I lavori per ricoprire i punti più pericolosi delle barriere laterali e centrali dell’infrastruttura, oggetto di mille polemiche per i molti incidenti mortali forse evitabili con protezioni più efficienti, non inizieranno nei prossimi giorni. Tutto rimandato a data da destinarsi. Sempre che il lavoro si faccia ancora. «La volontà della giunta è sempre quella, questo non si discute», assicura Ottonello. Il problema è tutelare al massimo chi si è rifiutato, dal suo punto di vista seguendo un criterio comprensibile, perché già indagato per la triste vicenda di Elektra Piras, deceduta a causa delle gravi lesioni provocate dai guard-rail dopo la caduta. I tecnici comunali finiti nel fascicolo con la pesante accusa di omicidio colposo hanno chiesto il massimo delle rassicurazioni e dei pareri legali prima di andare avanti. Intanto sulla Aldo Moro continuano le chiusure notturne per l’asfaltatura. Per i motociclisti diretti a Ponente il passante sarà off limits anche di giorno. E il tutor? Arriva a settembre. Sempre che arrivino i permessi dall’Autorità portuale per installare su terreno demaniale due dei sei pali mancanti.
Dalla morte di Elektra Piras, impiegata ventottenne che perse la vita sulla strada Aldo Moro il 12 settembre 2006, ha preso il via l’indagine della Procura condotta con l’ausilio della polizia municipale. L’emergenza è stata confermata dai successivi incidenti avvenuti sulla Sopraelevata. Come la tragica fine di Cristina Rocca e Marco Cortigiano, anche loro dilaniati dal guard-rail il 3 dicembre scorso. Pochi giorni fa un altro grave incidente.
Un capitolo particolare, nella vicenda, è ricoperto dalla travagliata storia delle coperture. E dire che sembrava finalmente risolto, il dilemma sull’installare o non installare i dispositivi con più nomi che reali applicazioni su strada. «Dissuasori passivi», «salsicciotti», «copri-guard-rail», c’è perfino chi li ha chiamati «preservativi». Sperimentazioni, richiesta di pareri, accantonamenti e rilanci, questa tecnologia, considerata a tratti un palliativo inutile, a tratti l’unica cosa che concretamente può essere realizzata nell’ottica del «è sempre meglio di niente». Poi a maggio la decisione, comunicata in conferenza stampa dai due assessori Farello e Ottonello: il guard-rail che non può essere sostituito per ragioni economiche (investimento improponibile, pari a 18 milioni di euro) verrà comunque messo in sicurezza dal Comune con una spesa di circa 900 mila euro. I sedici chilometri di barriere metalliche, affilate come lame e causa di lesioni spesso mortali a danno dei motociclisti, sarà coperto con un rivestimento in gomma. Una sorta di “cuscinetto” in pneumatico rigenerato che, promisero, «sarà installato tra giugno e agosto». Ma cosa preoccupa i dirigenti comunali finiti nel turbine dell’inchiesta? Che dire sì a un intervento non sostitutivo dei guard-rail considerato origine della morte della Piras possa ribadire la scelta di non fare nulla o quasi. Un timore che potrebbe ulteriormente inguaiare la posizione di chi finì sotto inchiesta. L’Avvocatura di Tursi si sta occupando di produrre e far produrre da esperti materiale in grado di dimostrare che l’intervento dei salsicciotti sarà comunque migliorativo. Di far certificare che quest'opera piccola, tutt’altro che una soluzione radicale, è comunque meglio di quanto c’è oggi. Al di là di tutto, la riflessione e la ricerca di conferme sull’opportunità di eseguire questa parte del restyling richiederanno tempo. E l'occasione della chiusura notturna per l’asfaltatura è ormai persa.
Avviato a marzo, l’intervento complessivo di messa in sicurezza della Aldo Moro è stato sospeso durante Euroflora, ma poi è ripreso a pieno ritmo. L’ultima ordinanza, entrata in vigore il 26 luglio, dispone la chiusura delle due corsie lato monte fino al 16 agosto nelle ore notturne (solo nei giorni feriali), dalle 21 alle 6.30 del giorno successivo, e lo stop ai motocicli per tutto il periodo in questione (inclusi sabati, domeniche e festivi). Stesso discorso per la carreggiata a mare, che sarà interessata dai lavori per l’intero mese di agosto, dal primo al 31.
Per completare il quadro della messa in sicurezza della strada con più morti nel curriculum di ogni altra, in città, manca però un aggiornamento sul famigerato “Celeritas”, altrimenti detto “tutor”. Com’è risaputo il Comune ha rimandato la fase di accensione del sistema di controllo elettronico della velocità intermedia. Doveva essere acceso a giugno, almeno nel tratto - in direzione centro - dove sono già stati installati i primi due varchi di monitoraggio. Invece (forse) arriverà a settembre. Nemmeno uno degli altri punti di controllo è stato installato, anche per i problemi sorti con le autorizzazioni che hanno coinvolto l’Autorità portuale. Se non succederà nemmeno ad agosto sarà difficile immaginare l’avvio al ritorno dalle ferie.
da secoloxix.it
Dalla morte di Elektra Piras, impiegata ventottenne che perse la vita sulla strada Aldo Moro il 12 settembre 2006, ha preso il via l’indagine della Procura condotta con l’ausilio della polizia municipale. L’emergenza è stata confermata dai successivi incidenti avvenuti sulla Sopraelevata. Come la tragica fine di Cristina Rocca e Marco Cortigiano, anche loro dilaniati dal guard-rail il 3 dicembre scorso. Pochi giorni fa un altro grave incidente.
Un capitolo particolare, nella vicenda, è ricoperto dalla travagliata storia delle coperture. E dire che sembrava finalmente risolto, il dilemma sull’installare o non installare i dispositivi con più nomi che reali applicazioni su strada. «Dissuasori passivi», «salsicciotti», «copri-guard-rail», c’è perfino chi li ha chiamati «preservativi». Sperimentazioni, richiesta di pareri, accantonamenti e rilanci, questa tecnologia, considerata a tratti un palliativo inutile, a tratti l’unica cosa che concretamente può essere realizzata nell’ottica del «è sempre meglio di niente». Poi a maggio la decisione, comunicata in conferenza stampa dai due assessori Farello e Ottonello: il guard-rail che non può essere sostituito per ragioni economiche (investimento improponibile, pari a 18 milioni di euro) verrà comunque messo in sicurezza dal Comune con una spesa di circa 900 mila euro. I sedici chilometri di barriere metalliche, affilate come lame e causa di lesioni spesso mortali a danno dei motociclisti, sarà coperto con un rivestimento in gomma. Una sorta di “cuscinetto” in pneumatico rigenerato che, promisero, «sarà installato tra giugno e agosto». Ma cosa preoccupa i dirigenti comunali finiti nel turbine dell’inchiesta? Che dire sì a un intervento non sostitutivo dei guard-rail considerato origine della morte della Piras possa ribadire la scelta di non fare nulla o quasi. Un timore che potrebbe ulteriormente inguaiare la posizione di chi finì sotto inchiesta. L’Avvocatura di Tursi si sta occupando di produrre e far produrre da esperti materiale in grado di dimostrare che l’intervento dei salsicciotti sarà comunque migliorativo. Di far certificare che quest'opera piccola, tutt’altro che una soluzione radicale, è comunque meglio di quanto c’è oggi. Al di là di tutto, la riflessione e la ricerca di conferme sull’opportunità di eseguire questa parte del restyling richiederanno tempo. E l'occasione della chiusura notturna per l’asfaltatura è ormai persa.
Avviato a marzo, l’intervento complessivo di messa in sicurezza della Aldo Moro è stato sospeso durante Euroflora, ma poi è ripreso a pieno ritmo. L’ultima ordinanza, entrata in vigore il 26 luglio, dispone la chiusura delle due corsie lato monte fino al 16 agosto nelle ore notturne (solo nei giorni feriali), dalle 21 alle 6.30 del giorno successivo, e lo stop ai motocicli per tutto il periodo in questione (inclusi sabati, domeniche e festivi). Stesso discorso per la carreggiata a mare, che sarà interessata dai lavori per l’intero mese di agosto, dal primo al 31.
Per completare il quadro della messa in sicurezza della strada con più morti nel curriculum di ogni altra, in città, manca però un aggiornamento sul famigerato “Celeritas”, altrimenti detto “tutor”. Com’è risaputo il Comune ha rimandato la fase di accensione del sistema di controllo elettronico della velocità intermedia. Doveva essere acceso a giugno, almeno nel tratto - in direzione centro - dove sono già stati installati i primi due varchi di monitoraggio. Invece (forse) arriverà a settembre. Nemmeno uno degli altri punti di controllo è stato installato, anche per i problemi sorti con le autorizzazioni che hanno coinvolto l’Autorità portuale. Se non succederà nemmeno ad agosto sarà difficile immaginare l’avvio al ritorno dalle ferie.
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