Genova - Sopraelevata chiusa alle moto, è ancora polemica. L’ex assessore al traffico del Comune di Genova, Arcangelo Merella, ha deciso di rispondere ai commenti dei cittadini (leggi) arrivati sul sito del Secolo XIX dopo la pubblicazione di una sua intervista del 31 luglio.
Ecco la riposta dell’ex assessore Merella:
“Gentili lettori ho letto quasi tutti i commenti da ieri fino a poco tempo fa e sorvolando ( almeno per ora) a quelli che insinuano malaffare e interessi particolari ( che sarebbe più coraggioso da parte loro firmarsi, come me, con nome e cognome per risponderne nelle sedi opportune) temo che molti si siano fermati alla lettura del titolo ( senz’altro azzeccato) senza approfondire il testo dell’intervista.
Premetto che non ho nulla contro i motociclisti, usando anch’io lo scooter, e che sono assolutamente d’accordo sul fatto che l’uso della moto a Genova sia indispensabile e che esso costituisca una risorsa per la mobilità. Premetto inoltre che non sono assessore ne consigliere da quattro anni e dunque non ho possibilità alcuna di influenzare le scelte del Comune. Il fatto nasce da un’indagine penale della Procura di Genova che ha messo sotto accusa (oltre al proprietario della strada, tecnici e costruttori della sopraelevata)) la pericolosità dei guard rail per i motociclisti.
E’ evidente che la rimozione totale del pericolo potrebbe (dico potrebbe perchè in pratica non esistono ad oggi guard rail sicuri per motociclisti) essere la soluzione, ma se questa non ha luogo, sia per gli alti costi che per problemi strutturali della vecchia strada, cosa devono fare gli amministratori della città, chiamati in causa, cui compete la responsabilità dell’importante arteria? Qualcuno ha avanzato l’ipotesi di proteggere con una sorta di parabordi in gomma le attuali barriere; per quanto mi consta,solo recentemente sono state prodotte soluzioni certificate ma non omologate e dunque sarà difficile che qualche tecnico si assuma la responsabilità di introdurre manufatti non omologati e dunque permessi dalla competente Autorità; se ce la fanno a trovare una soluzione economica e valida sarò il primo ad essere contento.
Ma se anche questa ipotesi dovesse decadere cosa può e deve fare il Comune anche a fronte dell’autorevole rilievo dell’Autorità Giudiziaria per proteggere l’incolumità dei motociclisti? Infine una considerazione sulla sopravvivenza della sopraelevata: non ho mai sostenuto che si debba abbattere; sostengo da sempre che essendo molto vecchia e con un attesa di vita non lunghissima sarebbe opportuno pensare ad un’alternativa; tra il ponte e il tunnel il Comune scelse, in allora, il tunnel ma è evidente che fino a quando non sarà realizzata l’alternativa la sopraelevata resta l’arteria più importante per collegare levante e ponente della città.
Quando sarà ( se mai sarà) pronta l’alternativa potrà essere trasformata in una green way, mantenendo la sua straordinaria funzione scenografica ad uso di pedoni e ciclisti. Per questo è fondamentale metterla in sicurezza con tutti gli strumenti necessari (asfaltatura,caditoie, luci,margini di carreggiata, barriere) per consentirne l‘uso a tutti i veicoli; se non si fanno queste cose dovremmo fare i conti con l’insidia di ulteriori gravi incidenti; se si vogliono ( come si deve)garantire questi interventi occorre mettere in conto delle prolungate chiusure almeno nelle ore notturne.
Confermo invece che il rifacimento integrale delle barriere ha costi elevatissimi e imporrebbe, per le norme tecniche che sovrintendono a questa tipologia di lavori, la chiusura almeno di un’intera corsia per volta), semprechè la struttura consenta di posizionare nuovi guard rail senza richiedere ulteriori costosi interventi di consolidamento. Se qualcuno pensa che ci sia una via più facile la proponga.”
fonte secolo xix.it
Ecco la riposta dell’ex assessore Merella:
“Gentili lettori ho letto quasi tutti i commenti da ieri fino a poco tempo fa e sorvolando ( almeno per ora) a quelli che insinuano malaffare e interessi particolari ( che sarebbe più coraggioso da parte loro firmarsi, come me, con nome e cognome per risponderne nelle sedi opportune) temo che molti si siano fermati alla lettura del titolo ( senz’altro azzeccato) senza approfondire il testo dell’intervista.
Premetto che non ho nulla contro i motociclisti, usando anch’io lo scooter, e che sono assolutamente d’accordo sul fatto che l’uso della moto a Genova sia indispensabile e che esso costituisca una risorsa per la mobilità. Premetto inoltre che non sono assessore ne consigliere da quattro anni e dunque non ho possibilità alcuna di influenzare le scelte del Comune. Il fatto nasce da un’indagine penale della Procura di Genova che ha messo sotto accusa (oltre al proprietario della strada, tecnici e costruttori della sopraelevata)) la pericolosità dei guard rail per i motociclisti.
E’ evidente che la rimozione totale del pericolo potrebbe (dico potrebbe perchè in pratica non esistono ad oggi guard rail sicuri per motociclisti) essere la soluzione, ma se questa non ha luogo, sia per gli alti costi che per problemi strutturali della vecchia strada, cosa devono fare gli amministratori della città, chiamati in causa, cui compete la responsabilità dell’importante arteria? Qualcuno ha avanzato l’ipotesi di proteggere con una sorta di parabordi in gomma le attuali barriere; per quanto mi consta,solo recentemente sono state prodotte soluzioni certificate ma non omologate e dunque sarà difficile che qualche tecnico si assuma la responsabilità di introdurre manufatti non omologati e dunque permessi dalla competente Autorità; se ce la fanno a trovare una soluzione economica e valida sarò il primo ad essere contento.
Ma se anche questa ipotesi dovesse decadere cosa può e deve fare il Comune anche a fronte dell’autorevole rilievo dell’Autorità Giudiziaria per proteggere l’incolumità dei motociclisti? Infine una considerazione sulla sopravvivenza della sopraelevata: non ho mai sostenuto che si debba abbattere; sostengo da sempre che essendo molto vecchia e con un attesa di vita non lunghissima sarebbe opportuno pensare ad un’alternativa; tra il ponte e il tunnel il Comune scelse, in allora, il tunnel ma è evidente che fino a quando non sarà realizzata l’alternativa la sopraelevata resta l’arteria più importante per collegare levante e ponente della città.
Quando sarà ( se mai sarà) pronta l’alternativa potrà essere trasformata in una green way, mantenendo la sua straordinaria funzione scenografica ad uso di pedoni e ciclisti. Per questo è fondamentale metterla in sicurezza con tutti gli strumenti necessari (asfaltatura,caditoie, luci,margini di carreggiata, barriere) per consentirne l‘uso a tutti i veicoli; se non si fanno queste cose dovremmo fare i conti con l’insidia di ulteriori gravi incidenti; se si vogliono ( come si deve)garantire questi interventi occorre mettere in conto delle prolungate chiusure almeno nelle ore notturne.
Confermo invece che il rifacimento integrale delle barriere ha costi elevatissimi e imporrebbe, per le norme tecniche che sovrintendono a questa tipologia di lavori, la chiusura almeno di un’intera corsia per volta), semprechè la struttura consenta di posizionare nuovi guard rail senza richiedere ulteriori costosi interventi di consolidamento. Se qualcuno pensa che ci sia una via più facile la proponga.”
fonte secolo xix.it