Dal 1° gennaio 2010 a Roma è scattato il divieto di circolazione per le moto quattro tempi Euro zero all'interno dell'anello ferroviario: l'area centrale della città. Da questo divieto restano esclusi i veicoli d'interesse storico, ovvero le moto di almeno 30 anni d'età o quelle fra i 20 e i 30 anni iscritte in un registro storico riconosciuto. Prorogati al 30 giugno invece per i residenti nella zona oggetto di divieto.
Eppure basterebbe fare una misurazione dei gas di scarico un po' più approfondita, per scoprire che i 4T Euro 0 non hanno emissioni di PM10 sensibilmente superiori a quelle degli altri veicoli più moderni. Tra l'altro il particolato (cioè il PM10) non è neanche contemplato dalle attuali normative d'omologazione, per cui non c'è nessuna garanzia che una moto Euro 3 inquini meno (in termini di micropolveri) di una Euro 0!
Questo però chi ha fatto il decreto dirigenziale non lo sa, come non sa che la principale fonte di particolato, oltre alle attività industriali e al "risollevamento" di polveri depositate, sono i motori diesel non dotati di FAP. E le vecchie caldaie a gasolio.
Così sul sito del Comune si legge in bella evidenza che il provvedimento si inserisce "nel quadro degli interventi che il Comune di Roma promuove in favore dell'ambiente e per la salvaguardia della salute dei cittadini".
E dire che prima della fine del 2009 avevamo registrato voci insistenti sul ritiro di questa ordinanza dissennata, voluta tra l'altro da una giunta di colore diverso dall'attuale.
Speriamo che qualcuno provveda quanto prima a un ravvedimento.
fonte:motonline.it
Eppure basterebbe fare una misurazione dei gas di scarico un po' più approfondita, per scoprire che i 4T Euro 0 non hanno emissioni di PM10 sensibilmente superiori a quelle degli altri veicoli più moderni. Tra l'altro il particolato (cioè il PM10) non è neanche contemplato dalle attuali normative d'omologazione, per cui non c'è nessuna garanzia che una moto Euro 3 inquini meno (in termini di micropolveri) di una Euro 0!
Questo però chi ha fatto il decreto dirigenziale non lo sa, come non sa che la principale fonte di particolato, oltre alle attività industriali e al "risollevamento" di polveri depositate, sono i motori diesel non dotati di FAP. E le vecchie caldaie a gasolio.
Così sul sito del Comune si legge in bella evidenza che il provvedimento si inserisce "nel quadro degli interventi che il Comune di Roma promuove in favore dell'ambiente e per la salvaguardia della salute dei cittadini".
E dire che prima della fine del 2009 avevamo registrato voci insistenti sul ritiro di questa ordinanza dissennata, voluta tra l'altro da una giunta di colore diverso dall'attuale.
Speriamo che qualcuno provveda quanto prima a un ravvedimento.
fonte:motonline.it